ECO NEL SILENZIO
Atto unico scritto, interpretato e diretto da Giorgia Brusco
Con il supporto tecnico di Gino Brusco
Voce fuori campo Eugenio Ripepi
Pupazzi Luciana Isola
Produzione Hic et Nunc Teatro
Vincitore del bando l’Italia dei visionari 2022 – Selezionato dal gruppo di visionari di Fertili Terreni Teatro
Due “innamorati”, lui di fronte a lei. Solo che lei, al posto del volto, ha uno specchio. Ma chi sono io?, si chiede la donna, e non sa rispondere: non può che restituire l’immagine dell’amato, e lui non può che ricercare in lei la propria immagine, vero oggetto del suo amore. Entrambi vivono nell’impossibilità di essere riamati, amando. È il mito greco di Eco e Narciso, che in questo spettacolo fa da controcanto lirico al racconto di una relazione tossica dalle tinte sanguigne.
La protagonista, dopo essere salita sul palco coperta di sangue, ripercorre la sua storia con questo moderno Narciso, nella quale Eros e Thanatos si intrecciano indissolubilmente, come acqua e vino mischiati nello stesso bicchiere: non è più possibile distinguere l’una dall’altro. Eco, la ninfa che nel mito non poteva far altro che ripetere le parole dell’amato, è una donna che si ritrova invischiata in una relazione con un uomo crudele, narcisista, impossibilitato a ricevere il suo amore. E lei, di amore da dare, ne ha tantissimo. Ma chi sono io? Cosa resta di lei quando smette di riflettere l’immagine dell’amato? L’unico modo per rispondere – ci suggerisce a un certo punto – è bere anche solo qualche goccia, rimasta sul fondo del bicchiere, di quell’amore debordante: donarlo a sé stessa, se non è già troppo tardi. Con l’utilizzo di due pupazzi bianchi, quello di dimensioni umane che rappresenta il suo Narciso e quello più piccolo – reso piccolo dalla crudeltà dell’amato – che rappresenta Eco, Giorgia Brusco porta in scena una vicenda delicatissima che ha avuto origine da una storia vissuta in prima persona: il teatro deve portare dei messaggi, secondo l’autrice e attrice di questo atto unico, ed è quello che senza dubbio riesce a fare in questo caso, intrecciando con grande delicatezza una storia moderna d’amore tossico con il mito greco.
Visto e recensito da Ginevra Lagasio Pesenti